UNA NEMESI 10/5/2024
(in mia estasi)
Eravamo sull’uscio del Palazzo,
quel Corsini d’accademia lincea,
e parlavo col custode di notte che
m’aveva permesso del bagno usare
per urgente bisogno di vecchiaia
vuoi fisiologico, vuoi patologico,
se non filologico, come quell’attuale
presidente tanto suadente quanto
con me diffidente, poiché per lui
proprio ‘ininquadrabile’ - me
ritenuto troppo intelligente…
Un giovane babbo con coppoletta
neretta s’avvicina per chiedere
istruzioni d’accesso: tutto chiuso
la domenica pomeriggio! Per
mano tenuta ha la sua bimba
novenne rosso capelluta, e poi
scoperta di poesia componente,
che ascolta nostro semplice
conversare mostrandovi un
vero interesse particolare.
Mi vien in mente, col Tom Sawyer
che celebra la bimba dai capelli rossi,
l’abbandono voluto da figlia insipiente
verso padre mal narrato da madre
tanto convinta di più d’ogni altro
conoscerlo, quanto denigrante suo
esser universitario (anti?)docente e
così per lei del tutto impertinente!
Allontanato dal dialogo con l’infanzia,
come può un professore di post-
adolescenti dialogare con pre-
adolescenti qual è sua figlia in
quel momento? Follia pura direi,
meglio idiozia assoluta e contr ‘il
rapporto di un padre colla figlia, sì
armata e determinata di carattere,
ma del tutto fraintendente suo in-
compreso genitore poi tant’odiato
e svillaneggiato per impedirgli di
farsi almeno dai nipoti intendere!
Invece la bimba d’oggidì candida,
candida l’amareggiato scrivente
poeta schifato apostroferà: “Grazie
per avermi aperto un mondo!”
E così sia: per farmi ritrovare la
troppo disprezzata di mia vita via
e dai meschini mondi d’economisti
arrivisti, pseudo poeti laureati e
familiari insipienti oltreché me
sempre irridenti. La qual cosa fuor
di senno m’ha condotto in comune
convenzione aberrante ma mai
me sul serio ingabbiante!
Nemesi fantastica, oltre che per
me storica, d’ideale comprensione
e sincera immedesimazione: peccato
che chi di mio “Dna” s’è nutrita, nemmeno
suo civico numero di nuova romana via
da lei abitata m’abbia al corrente messo
e/o rimesso, qual suo vomito sì
rigettante e ahinoi tanto disdegnante
per lei e sua figliolanza alias mia
‘nepotanza’ ardire di affetto svilire!
MARCO MARIA ELLER VAINICHER |