CHI MI SALVA LA VITA VUOL POI MIA POESIA AVITA!?   (6/10/2022)

Massimo amplissimo, che a Cassino (proprio quello di Wittgenstein!)
i natali dati ti furon ed antico romano forse “Miles Gloriosus” avresti
potuto essere, per la stazza e la catafratta sembianza (eh, un po’di panza).

Il coraggio certo ti fu dato su per mie coronarie agir di fino, grazie a un
‘filin attaccat’a un filo’ con un ‘visorino’ di elettronici quanti composto
e ricomposto, senza che lor posizione e velocità insieme conoscer potessimo per l’Heisenberghiana indeterminazione. Tuttavia d’ogni singolo fotone immagine sarà fatta e rifatta, tanto da poter intravvedere in mie cavità vasali, che di liquido rossovitale e blu oltremarino son accoglienti il flusso uman’universale, a tratti impedito da restringimenti e/o grumi, così come vuoti d’aria emboli definiti, rispetto a stenosi, restenosi e ischemie varie, che per diverse vie il nostro cuore affannano!

Cert’il poeta dagl’interventori emodinamisti sua conoscenza ‘a fortiori‘
dipender dovrà, come sua vita da micropalloncini a maglie “Stents” detti
in medico linguaggio cardiovascolare, così da evitare l’effetto Bernoulli
alto pressorio, ma si spera non proprio lor con vocazione mistic’oracolare!

Attenti, ispirati signori del cuore a mai strafare, non si sa se per i pazienti
la vita voler salvare o per propria fama e ricchezza provar ad alimentare?
(Ecchì la bicicletta vuole, tanto pedalar dovrà e anch’in salita di vita…).

MARCO MARIA ELLER VAINICHER