A QUELLA NATURA CHE INCANTA I PITTORI
(e ispira i poeti…)

Quasi senza luce oramai nei miei occhi,
eppure posso riconoscere i meravigliosi
colori di Cost'Azzurra, ed è nuova luce
che inonda e abbonda in ogni mia visione.

Il mare spumeggia nel vento di “mistral”
con la forza 7 del numero greco perfetto:
scopro che l'Aurelia arriva a Marsiglia -
o forse oltre - su una stessa linea continua,
da mia casa romana su su lungo la marina
fin verso la ‘franchiberica’ cultura occitana.

La lingua d'Oc m'assona l'udito ancora
intatto e sogno, negli umori dei colori più belli
dei grandi pittori, in forza di luce gli albori.

Dai gialli ai blu d'oltremare dei pervinca, fino
al bianco forte dei fiori che spandono profumi
e sentori: è un incanto semplice e perenne
per farci vivere in pace calmi e pieni
nei campi di lavanda arciviola, come sulle
alte coste rosse di pietra franosa e scivolosa.

Così ho compiuto i miei anni
che son tanti nella maturità avanzata
di struggimento fiero con sguardo
d'orizzonte montano ancora innevato in
questo maggio avanzato di natura
trionfante e molcente.

I nomi segnati dai ricordi, ma sono di villaggi
storici come Port Cros o Saint Tropez, non
artificiali ricostruzioni da canzoni alla moda
per il turismo delle masse in eterna coda.
La spinta degli elementi ci disperde
lontani nella fantasia, quasi a sgombrare
nostra vita da nubi interiori ed esteriori.

Ci immergiamo nella storia nostra
e di natura senza nessuna impostura
ritroviamo l'emozione d'arte pura.

Mare bluissimo solcato di spume biancheggianti,
montagna nuda contro un cielo assolato d'arsura,
distese declinanti modulate da vitigni
verdeggianti e quel vento amico/nemico
che tutto anima per la frescura d'anima nostra.

Prima delle mode e dei ricchi insediamenti da
nababbi, il paesaggio ritrova la sua forza in noi
quale festa paradisiaca di luci e colori e odori e
sapori e sentori, in barba a lor signori!

Marco Maria Eller Vainicher
(26 maggio 2003)