A GENOVA L'UMILIATA (dai G.8)

Vedo orrore diffuso
vedo orrendo farsi di sangue
vedo in strumento bieco
sensazionalismo mediatico.

Diritto di cronaca e/o di macello?

Cerchio di morte e di odio
intorno ai maiali del potere
dell'assassinio professionale
del mentire per mestiere.

Intorno a chi comanda e genera
morte, fame, carestia, malattia
stanno plotoni di polizia:
sono utili idioti e sembrano Terminator,
sono tutti in nero come in nero gli incazzati,
i ripudiati, gli emarginati, i dimidiati.

È nel centro di questa tenaglia chi soffre
e muore non solo d'inedia, mentre si favorisce
in modo Speciale contro il sociale
chi alimenta il cieco scontrismo per
stragismo, opportunismo,
cinico imperialismo.

Quel povero Lenin, col suo
cretinismo parlamentare, mai
si sarebbe immaginato che un mafioso gangster
del capitale avrebbe realizzato col suo
monopolismo la natura di criminalismo,
di eversione sistematica di
chi modifica leggi ad uso privato.
Il falso in bilancio? Accusa dei giudici,
rischio di incriminazione? Via
il falso, via la legge, viva l'illegalità
legalizzata, lo spadroneggiare per
saccheggiare chi è sfruttato!

Il più pulito ci ha la rogna:
dalle Squadre speciali fino
ai tribunali Speciali?

Siamo in mano a guerre per bande
sulla pelle di noi tutti ma più
ancora sul nostro spirito.
Si sovrappone la necessità del
male alla sufficienza del bene,
la banalità del male alla
tranquillità del bene, al peggio
non c'è mai fine, tuttavia non così
al bene: tragica asimmetria!

E qui c'è un G8, o un P8, P2 per 4?
Sono miseri questi Grandi, sono
miserabili come quella faccia di boia
del capo dell'ONU con le borghesie
compradore, i gendarmi di colore
dei paesi detti poveri, fatti da
pochi, pochissimi arciricchi,
arcisfruttatori, arcimalfattori,
arcimaiali da gettare a mare,
da scaricare, da buttare nella
pattumiera della storia.

Sto sentendo un cazzone del sindacato
di polizia: a ciascuno il suo.
Bisogna obbedire agli ordini,
sparare se provocati, colpire altra
persona dimenticando di essere persone:
si mette l'uomo contro l'uomo,
donna contro donna.
È la violenza sistematica dei professionisti
del potere, del diabolico male
di chi adora comandare, appallare,
opprimere, reprimere e blaterare
di pura flessibilità e/o licenziabilità per lavorare,
con la demagogia global-nazional-popolare.
È il senso di schifo e di pena
per idiozia diffusa, per stupidità
reclusa da chi si maschera di
pseudo-giustizia, manipolando
immagini e visioni con illusioni.

Il grande circo massmediatico
propone zozzotti pseudoartisti
prezzolati di gran denaro, di
gran pancia piena, che predicano
contro violenza e anarchia: ma chi
l'ha detto che così sia?
È che non vogliono far sapere che son loro
ad alimentare insipienza e gerarchia.

Stupro e prostituzione, financo intellettuale,
sono la base sconvolgente di tanti drogati
e/o fanatizzati agenti e soldati più o meno
camuffati in divise mentali da grandi pacificatori
che oscenamente si vendono al maggior
mercante di libido violente. Vizi privati
per pubbliche virtù del gran padrone d'ogni
televisione che ottimamente sa come sublimi-
nalmente si mente alla mente di tutta la gente.

Dal becero localprovincialismo delle
nordiche Leghe di nazismo austropadano
e insieme prussiano,
fino al missino razzifascismo (poi Lepeniano)
nelle sale operative delle forze
del pubblico disordine genoano?

C'è fisica repulsione per adulta e giovane
derisione d'umana incolumità
operata dalla poliziesca volontà
d'alzare spranghe, gas e armi
d'industriale fabbricazione, per sparare
contro il fisico corpo che anima
lo spirito di vita d'altri giovani,
assetati d'umana giustizia.

 

Si calpesta la memoria storica
di artata e ripetuta provocazione
contro ogni movimento di seria protesta,
infuocando la tensione in reiterata
militarizzazione per far la guerra
contro l'Amore che fa l'umana
intelligenza d'assoluta vicinanza
alla natura divina, ove si genera
lo spirito in comune. Che delusione
per triste riduzione a stupida violazione
di ogni possibilità di conciliazione.

Si rispetta un copione senza
ritegno per avvilire le persone
comunque in comunicazione,
in presenza di percezione e
di partecipazione alla manifestazione
di volontà politiche senza omologa-
zioni, tipiche di questa adesione
a una contro-reazione che non
permette certo la rivoluzione.

Quanta impotenza, quanta
sottrazione di carica umana
con queste poliziesche cariche
contro ogni accorata ragione.
Urla, strilli, cancellazione di ogni
possibile relazione con il senso
d'umana pacificazione, mentre passano
le immagini di pubblicità fellona
nel mercimonio imbecille
di danaro e comunicazione con
tutto ridotto a spettacolarizzazione.

C'è lo squadrismo, l'oscena mobilitazione
di esseri come automi, soldatini di piombo,
non più persone ma reazione come
puro gesto di abolizione d'ogni civile
possibilità di manifestazione.
Lo scontrismo vince sul populismo,
sugli slogans di fondazione
di mezzi finanziari per lo sviluppo
senza liberazione di capitali in azione.
Con le borse, le banche, i segreti servizi
locali e mondiali, nazionali e globali,
gli internazionali organismi di centralizzazione
per finanza e armamenti a far da
repressione con la finta cooperazione
a ogni tentativo senza condizione di emancipazione.
Gli embarghi, le sanzioni, le guerre umanitarie
-si fa per dire- per rinfocolare le mire
dittatoriali e totalitarie dei mafiosi
gangsters di turno, con ricatti economici,
affamamenti di popolazioni, giustizie
di facciata, per alimentare odi e conflitti
fra gli sconfitti, i derelitti, i poveretti,
secondo una logica da abietti.

 

Non si conosce pudore o vergogna:
viva l'anima mercenaria,
viva la mercificazione di ogni
umana aspirazione, viva il
profitto che si trae da ogni conflitto,
da ogni traffico d'armamenti
per spegnere i legittimi ragionamenti
di chi cerca di elevare, di affrancare
una umanità sofferente e insofferente,
mai consenziente con le logiche
di dominio, d'impresa turpe e
predatoria voluta dal capitalismo.
Lui imperante e schiacciante grandi
masse, di sapiente impazienza
contro l'omologazione della globalizzazione,
appiattente e dislocante il naturale attaccamento
ai propri luoghi di nascita e di crescita.

Le vaste migrazioni spinte
dalle disperazioni dei dannati
della terra sono fenomeni aberranti
di violenta diseguaglianza per la
manovalanza degli schiavi della
pseudomodernità, fatta di sconvolgente
fatalità di morte e distruzione di vite
altrimenti libere e eguali nella dignità
di ogni singola libertà e spiritualità.
L'esangue inanità della medialità,
altro che democraticità, è solo
mortificante assuefazione alla
mistificazione della spettacolarizzazione.

È la guerresca pax americana di romana
memoria, l'augustéa e bronzea
normalizzazione che porta alla
barbarizzazione, ai secoli bui
di razzie e pazzie, di zozzerie
e brutalità contro questa martoriata
Umanità.
E sì che il 900 sembrò il peggiore
dei secoli storici, ma al peggio
non c'è mai fine e la scrittura
è costretta per sua natura
a registrare e mostrare nuovi
e ancor più efferati orrori
senza che nulla migliori.

Siamo ad assalti fra cosche di tutti i colori.
Abbasso i signori della guerra:
solo un dies irae li seppellirà
sotto il peso delle loro responsabilità.
Evviva il dissenso che creerà
la sola prospettiva per l'umanità.

Civile disobbedienza, amara dissolvenza
di qualunque negazione d'umana rivoluzione
per primigenia rigenerazione nell'universale
Amore per una vita migliore.

Marco Maria Eller Vainicher
(21/07/01)