SULL’IPERSENSIBILITA’    (2 settembre 2023)
             (DELL’ETA’?)
Mi sfuggono le coordinate che il mio corpo detta,
come se ogni cosa dovesse esser perfetta.
Ma ogni cosa sia piccola ed elementare,
come il saper quando mangiare
e quando no, quando bere e quando dormire,
grazie al pillolame che mi tocca troppo ingurgitare
e alla arteriosa pressione troppo ballerina
(dunque truffaldina nei suoi segni d’alto e basso
che m’intrigano alquanto…), diventa enorme e di
fatto ben poco controllabile.  

Noi tutti siamo universi poiché ciascuno è diverso
e nel caso dello scrivente arduo è per tutti il saper
seguire le indicazioni del corpo mio, che al fin fine
comanda più d’ogni altro mental sé stesso.

Esser padroni del proprio io e non giocarci a
rimpiattino, senza timore di diventar un
despota di quel privato che nella realtà per
tutti è generalizzato e sovente incompreso
perché troppo problematico, alla fin fine
(e anche per gli anni) ineffabile, inafferrabile.

Le soluzioni mediche ben poco possono
e sovente sono controproducenti, quasi
aggravanti, forse insipienti?
L’unica chiave nota a chi scrive è questa stessa
scrittura ch’eppure in origine è tracciata
su un quadernino retto da mano tremante
e la bocca è riarsa forse per eccesso di farmaci,
mentre ancor più mi si vorrebbe impillolare?

Saper rispettare l’ipersensibilità fraintesa
perché genera infondati sensi di colpa
davanti al proprio agire ben poco convenzionale:
eppure un volta si affermava ribellarsi è
giusto! (fraintendersi un po’ meno).

MARCO MARIA ELLER VAINICHER (Forse col complesso di Atlante?)