LE METAMORFOSI   (27/09/2024)
        (O La Geometria Delle Passioni)

   Il mio approdo alla Poesia dei Classici,
all’amore dedicata invece che alle guerre
vocata, viene dalla fuga (forse illusoria?) dalla
compenetrazione nei conflitti armati che da
che mondo è mondo affliggono la storia umana
e che in questo tempo fosco sono più che
pervasivamente scatenati e anche a noi fin
troppo spaventosamente vicini.

Per proseguire nel cammino di attempato
poeta travagliato, che vuoi o non vuoi la vita
ha da continuare a inventarsi, non essendo
finora stato capace di concluderla, è all’arte
d’amare già dagli antichi celebrata e propugnata,
che oggi sento il bisogno di rivolgermi…

Ma se da Ovidio a Catullo son ritornato, per
paradosso è con Kafka che le Metamorfosi si
son compiute in un gioco di specchi in apparenza
insensato che amore e odio in sé condensa
e riproduce inopinatamente.

E’ quel ‘pat(h)o(s)-logico bipolarismo, che anche
in me unisce disperazione ad esaltazione, a
generare la mia vis poetica, sebbene sia in una
saggia via di mezzo quella serenità d’animo
che può darci la gioia di vivere, facendoci
superare la troppo sofferente angoscia che
tanto ci rende affranti nella non accettazione
del sé, di noi inani come i personaggi kafkiani.

MARCO MARIA ELLER VAINICHER