MALTA:
Isole come Fortezze?
E’ il destino corazzato,
direi catafratto in tempospazio
d’utopia e d’ucronia d’una
Malta ‘siculovaticana’ in mezzo
a un mare intercontinentale,
ma da terribili naufragi più di
ieri ogg’infestato, qual teatro
di rivieraschi respingimenti.
C’è però qui un meticciato attraente,
quasi caribico fosse nella sua etnica
molteplicità, con tanto d’influenze
fortemente anglitaliane fra Europa
Magnogreca e Africa Berbera, col
Vicino Oriente a rassomigliarLe nel
suo biondo tufo
dorato: sia una Rodi
‘precavalierata’ o sia una Palestina
ogg’israelizzata.
Certo che il ben limitato territorio è
stato anche troppo lungo le sue coste
frastagliate cementificato, epper far posto
a tutti i simboli del capitale immobiliare:
dall’enorme casino da gioco ai grandi
hotel di lusso ‘grattacielizzati’. Sa così
di Montecarlo svizzero o San Marino
montefeltrino, con i relativi simboli
massonici, ad esempio in entrata
‘arcifortificata’ di La Valletta (quasi
japonicizzata).
Rimangono fascinose vestigia di
megalitici luoghi di culto, ma l’isola
principale sembra mutatasi da rocca
forte dei primi crociati a ‘resort’ per
facoltosi pensionati d’AnglEuropa, con tutte
le sue gallerie-balcone a mo’ di residenza
della mamma di Napoleone a piazza Venezia
in Roma… mentre a Gozo c’è ancora qualche
lacerto di paesaggio rurale e di vita quasi locale.
Allora proprio lì colpisce la copiosità
delle fastose ‘cattochiese’ sovraccariche
di ex voto ed anche sovradimensionate
rispetto all’esiguità del numero di abitanti,
ivi sopravviventi ma non troppo figlianti.
Da notare l’obesità alquanto diffusa dei
corpi maschiofemminili sul modello delle
antiche Matres Matutae, sebbene con
stradine anguste a guida anglosinistra:
l’idioma è d’un anglo
arabo miscelato e
ben poco ‘italointendibile’, anche se fra le
tante etnie che nei millenni dominarono
queste perle del Mediterraneo è la cultura
anglitaliana che ha lasciato più tracce,
ove
la cucina più ‘tipicogustosa’ è senza meno
quella siciliana di ‘cacciepesca’…
La vegetazione sempreverde, costellata di fiori,
impressiona l’amante della natura e singolarmente
gli aromi della macchia mediterranea sono avvertibili
anche nel mese più freddo dell’anno!
La mia età alquanto avanzata non mi permette poi
un abbigliamento troppo leggero, ma qui c’è chi
anche ora viaggia in corte maniche di camicia, "hot
pants" e sandali senza calze: beati loro!
Purtroppo il traffico stradale s’addensa industriale
nell’isola maggiore alle ore di punta e si percepisce
una sorta di sovrasviluppo, quasi svizzero di mare
piuttosto che di montagna, data l’inesistenza d’alture
oltre i 250 metri ma con salitelle mica male, alla San
Francisco di California…Qui natura e storia sono iper
concentrate: ma chi conta di più, col paesaggio
dalle mura costiere più diffuse possibili a
raffigurare il tutto quale immensa fortezza
senza alcuna soluzione di continuità?
MARCO MARIA ELLER VAINICHER (6-7/ 01/2025)
(www.marcoeller.com) |