“CHECK POINT”
(Posto di Blocco)

Ballata scritta da Marco Maria Eller Vainicher in visione
dell’omonimo film di 21 minuti di Shaimir alla Discoteca
di Stato di via Caetani a Roma il 26 maggio 2005 e subito
detta al pubblico presente con accompagnamento musicale
di Papé Kanouté (e granforte applauso finale).

Gli occhi di bimbo,
i fili spinati,
i passaggi obbligati,
i permessi negati,
i bimbi abbandonati,
i pianti disperati.

L’ingresso di Betlemme,
il rifiuto del militar servizio
verso le guardie di confine
desiderose di tortura in calura.

Piove, un uomo con l’ombrello,
un bimbo bagnato, una mamma
allontanata, la prepotenza quotidiana,
la sopraffazione sovrana
e proprio puttana, villana.

Li cacciano a Nablus
nel fango senza humus,
non li fanno passare, li respingono
in generale, salvo qualche
caso eccezionale. Chiudono,
aprono, richiudono, aprono
per richiudere e così deludere chi
deve passare e crede di poter passare:
tante viltà amare, senza civiltà, senza
curare l’umano senso del vivere, anzi
a sottrarre dignità e umanità
(com’altri già fecero coi loro padri).

Lo sguardo è disperato di quell’adulto
non meravigliato com’ invece bimbo
primo filmato nella sua enigmatica
sguardata tanto sgomentata.

Ramallah con la neve, senza neve,
violenza del non sapere quando
poter passare. È il tempo rubato,
l’attesa infinita contro la vita:
folle spaventate, militari assatanati,
tutti con le facce violentate.

Poi fanno finta di scioglierli,
dopo averli da cane trattati
e ci sono assoluti latrati di
chi la violenza inforza e di chi
la violenza subisce. Solo i latrati
li uniscono a quei disperati,
tutti assurdamente violentati!
Stupratori e stuprati…

 

 

2 gennaio 2016

Poi sin qui son venuto
a il ‘muro dei muri’ scoprire:
assurdo serpentaccio
fatto di squallidi lastroni
d’incombente cemento prefabbricato.

Ed è per dignità di tutti coprire d’ingiurie
e tortuosamente ogni cosa avvolgere
e frangere, così da separare assedianti
e assediati in innumeri assediamenti
dai militar soldati assicurati e generanti
fatali tormenti e umiliazioni
ad ogni dolente umanità
dalla Palestina riveniente.

Mentre i coloni in cima ai colli
troneggian, dai guardiani armati
sostenuti, in loro idiota volontà
di proprietà sulla terra d’altri
ch’un dì dovrà pur esser redenta
e liberata e (chissà?)
forse sarà in una folata!

Marco Maria Eller Vainicher