UNA BIMBA BOMBA!
(For Queen)

È una serata di flamenco, oppure no?!
Son finito al Vascello Teatro per pressione
di vecchi’amico un tantino balzano,
ma ancor sano nei suoi ultra novant’anni
di fisico storico. Eppure il fascinoso spettacolo
fra Verdi e danza mai più lì si ripeterà,
a mia ‘disappuntata’ insaputa oramai compiuta.

Decidiamo così d’a cena andar nei luoghi
a ciò deputati nel monteverdiano quartiere
a tratti insano, a tratti di Roma il più di belle
arti e artisti vivibil fuori mano. Giracchiamo
un po’ fra sporti chiusi di seral domenica, fino
ad imbatterci in un Mangiafuoco ristoro di
collodiana memoria arcana, ma a chilometro
zero affermato e rinomato. Così veniamo
accompagnati su tavolo quasi finale mentre
figurina solitaria e deliziosa manduca lieve,
me messo a Lei di spalle da egoista quas’amico
che godersi vuol la vista di fatina bionda e piccina,
ma oltremodo giovin e carina. Per educata
galanteria mi vien spontaneo chiederle se le
spalle m’è da lei concesso di darle e così pian
piano riesco ad invitarla al nostro desco, appena
a lei di lato, per con noi concluder sua cena
prima aliena.

Che bella angloamericana conversazione per
mia gioia e di suo dirimpettaio (ma su’anche)
si dipanerà, con accenti fra i più saggi e
appassionati! Poi Salvo il suo nome dirà per
di rimando quello di lei ricever allorquando
da reginella, ‘her Queen proper name, sounding
the same one belonging to Anthony (the great
Zorba the Greek) family name, will be by her
pronounced and so puzzled us. The following
dialogue will be so deep and fluent that, joining
us, she will confess to me that my immediate
attribution to her addressed as to be like “A Lady
of the Twenties” had made her happy because she
truly loves Jazz of the roaring years and she considers
herself like a true Vocalist, even if at the level of an
Amateur, like for me the fact to be a Poet! It will be
a wonderful exchange of experiences, ideas and
sentiments between an Ohio girl twenty-four years
old and two old Italo-American professors, charmed
by a “Minute Woman” returning them the energy of
a bomb, also thanks to the fact that she is perfecting
at the close American Academy for six weeks the know-
ledge of Latin language, that she will teach everywhere
in the States, or out in the world. She will tell us that
her boyfriend is a guitar player studying for a Ph.D.
in Music and at the end of her stage they will meet
in Switzerland (one of the possible German speaking
Nations of my ancestors), to move then to Sweden for
performing together. Of course, I had already invited
her to the Roman Jazz House, to enjoy together a
concert before her departure. This invitation had led
Queen to speak of her “fiancé” as I had proposed her
to form a duet with me’, “autore-cantore” più di musical
poesia che di jazz suonatore.

Quanti formidabili pensieri alla mente mi verranno
da vecchio esperto di amore, gioco e felicità che, già
il baciamano avrà rubato sia all’ostessa gentile, sia
alla nuova pulzella d’Orléans, ora di New Orleans
nella ‘Jazz Preservation Hall, lady and small queen.
She is a tiny very elegant blond white figure, moving
her lips in a unique American way, even if of Polish
family name and origin in the present gorgeous
“métissage” of peoples thanks to the “glocal” mixture
of cultures which characterizes the third millennium.

It is a true millennium Bang our delicate and enthusiastic
encounter, full of new sensations thanks also to the idioms
and different pronunciations which feed a superior dialogue.
“Remember”, I say to her, “Life is Dialogue”, as the great
Hölderlin (crazy German poet) used to say referring to
the nymphs, sirens and divinities, that she is evoking to
me in an enrichment of my fantasy which gives me simply
happiness!’

Piccola bimba bomba che saluterò nel mio infantile
modo di poeta, senza infingimenti o remora alcuna,
tanto da sapere nel mio intimo che poesia di cuore
presto per lei sarà scritta, come or’accade e sempr’
accadrà, ogni qualvolta vera musa incontrerò e
m’incanterà.

Marco Maria Eller Vainicher
(24 giugno 2013)