UN’INNOMINATA D’INCANTO
Subito la sua persona m’ha
sublimamente colpito nella
rara essenza di femminilità,
con quello sguardo dolce e
curioso, gli occhi grandi, profondi
che danno la quintessenza della
vita a chi con essi osi corrispondere.
È l’ideale che si presenta nell’ovale
di quella creatura che è un inno
al vivere nell’ineffabile visuale
di sua bellezza bruna e sapiente.
Sembra per me essere un vortice
d’attrazione che rigenera vita
nella signorilità luminosa
di suo volto e di sua figura radiosa
e subito mi fa infatuare,
tanto da riuscire a lei ringraziare
per il dono di suo sguardo
in un’intimità discreta che
me la fa sentire segreta,
in un mistero che non mi
permette se non di manifestare
ciò che non vorrei iniziare
per mai finire...
Così questa mia nota in poesia
è per sempre serbare
quel momento speciale
di nostra felice congiunzione
sublimale.
Marco Maria Eller Vainicher
(26 ottobre 2005)
ANCORA...
Come nuova sorgente che
irrora di sé un terreno inaridito
e tutto ristora, ho sentito
la sua presenza afferrare</
l’anima mia e riempirmi
di lei, quale gemella assoluta
e bella nella dolcezza e nella
freschezza piena d’un appagamento
d’intima sazietà, che tutte le età
e i ruoli e le figure può inanellare
e un uomo come me far beare.
Il ripensare a lei mi convince
di poterle piacere: in fondo averla
ringraziata per i suoi begli occhi
significa averle voluto donare un attimo
memorabile, averle voluto partecipare il
mio momento estatico, di grande infinita
emozione, dunque averle riconosciuto
tutta la sua capacità di rendere sull’istante
felice un uomo e un poeta, qual io mi
sento ancor più nei momenti ‘rapenti’.
M.M.E.V.
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