LO SQUALLORE DELL’INFORMATICA
(Nella sua disumana antiumanità)

Non sarà mai abbastanza
il disprezzo, invettiva
se poeticamente espresso,
da manifestare contro una
pseudo disciplina, tecnicamente
ineccepibile, qual’é l’attuale
duopolio informatico, nato e
generato nel centro militare
del grande capitale (quello di
Marx, per intenderci), che tutto
il pianeta oggidì nella rete
elettronica, Internet nomata,
avvolge e stravolge.

L’esperienza, arci limitata,
dello scrivente è disastrosa:
per non drammatizzare
potremmo dirci orripilante,  
stupefacente nella sua sottrazione
di tempo e di senso di vita e
totale inattendibilità, fatta
di aberranti sorprese malevole
e scioccanti, per l’inevitabile
insipienza almeno dei non
nativi digitalizzati utenti.

“Fare e disfare è tutto un lavorare...”:
per nostro d’esistenza tempo occupare.
È il mondo dello spreco e dello
sfruttamento: “gaspillage” e
“pillage” (in lingua franca…).
L‘orrore informatico è sì inventato
dal programmatore di turno, ma
attuato dal suo superficiale esecutore,
cosiddetto tecnico del computer (sic!).

È una fabbrica d’ignoranza e
sopraffazione ove lo smanettatore-
mentitore regna sovrano, appunto
nello squallore più infingardo perché
pieno di trappole e trabocchetti, in più
col carattere effimero d’ogni archivio o
memoria dei dati, oltretutto in mano
solo a privati senza regole, se non il
loro massimo profitto economico.

Siamo al delirio dell’aberrazione in
stupefazione, che tutto ammorba dell’
umana vita, sempre più alienata!
(E non so se mi spiego...)

 

Marco Maria Eller Vainicher
(4 agosto 2021)

(Non ho poi accennato ai criminali,
Hackers detti, che per ri(s)catto
bloccano i collegamenti o financo
si appropriano dei dati personali,
sempre a scopo di lucro e quindi
quantomeno d’odiosa pubblicità
commerciale.)