IL SARDANAPALO
(e per me MACABRISTA)

È su un fogliaccio di riporto
che va segnat'a babbo morto
la memoria del ‘vatesteta’ anti
poeta irrisorto, preteso priore
di mortuaria (e mostruosa!)
camera ardente, in quel del
suo ben oscurato cas(te)al(l)-
etto, “Vittorial” detto e ridetto.

Il qual del ‘fascionazi’ lui ‘vatino' è,
e d'un metro e 58, poi morto nel '38 
accanto a Salò - quello delle 120 
giornate di Sodoma e Gomorra
(la camorrista, invero tuttora in
vista) - ancor si trov'a là stanziarsi,
epper farmi quas' imbestialire come
i suoi (anche da lui detti) stupidi cani,
sepolti in apposito di suoi versi abbaiante
cimiterino, da definirsi quasi schifosino!

Ma sul Garda, l'ago(ne) più grande e
profondo di questo paese che, come sovente,
sta andando a fondo, c'é proprio – e di a
piedi distanza da quell'orrido sito 'arcikitch'
- l'orto botanico che, in parte, mio nome
di famiglia porta e, in più, di mio maggior
‘creditor’ fratello/coltello prenome: oltraggio
a mia natura e lignaggio?! (Sennò a mutar
quest'e quello si dovrà: bah! bah!).

In tutto ciò mi tocca ritrovare quell'
osceno complesso esiziale, celebrato
qual monumento nazionale, e perciò
da tutti noi contribuenti lautamente
finanziato, sopra villa Mirabella e sotto
il mausoleo che sovrasta la prua della sua
motosilurante nel colle incastrata. E ancor'
affermo: mi tocch'esso (ri)visitare, proprio 
in quel 25 aprile di Liberazione e d'onomastico
mio pleonastico, perché già fu da me visto in
altra stagione ferale, a cominciare da quello
stanzone di gran gusto macabrista e ovviamente
antimichelangiolista nelle sue volgari dei Prigioni
imitazioni, che la complicità di tanti pseudoartisti
raccatta, in tanto volgar accatto di fama riflessa e
proprio fessa!

In fondo l'aborrita residenza, che aduggia sìttanto
lacual e collinar pendìo ameno, eziandìo da un
fasciston architetto concepita ed eseguita col
dannunzian suddetto, é talmente di ciarpame
sovrabbondante in pigmeo interno di fotofobica
dimension razziante, che potremmo definirla
nana, oltreché cana - qual sempre son e saran
gli adoratori e forse disabili rimeggiatori e
dunque in "Mal Maison" rimessatori di sfrenate 
ambizioni, com'é nella napoleonica spelonca a
di Dumas padre casa limitrofa e d'imperial da
campo tendaggio in mio dileggio sineddoche e
metonimia ria…

Per l'impertinente presente, già d'andreottiana
e poi berlusconiana ‘mafiana’ costruzione di
nostre macerie sparse, in eredità ‘fascionazi’ 
guerresca, andrebbe anch'esso pur sempre in 
pei giovani obbligatoria rivista visitato, come i
‘nazilager’ qual di Bravetta forte di speciale tribu-
nale in saluto romano (e fors’oggi rabbino?) o
finanche d'Hiroshima il memoriale atomico, che presto 
sarà dallo scrivente omaggiato, nonostante l'japonico 
asse ‘fascionazista’, dopo aver necessariamente 'abbaciata' 
la Palestina occupata e dai coloni d'Israele assediata
e sbeffeggiata, in barba alla nazi Shoah.

VIETATO ASSOCIARE LE IDEE, INDI POETARE!!!

(Ma come, da autopoeta, firmare?)  (30 aprile 2017)

Marco Maria Eller Vainicher