CI SON RIMASTO

Son rimasto quasi impaurito,
certo intimidito e frustrato
da quel nugolo di acculturati
che l’altra sera in gran tenzone
m’hanno fatto partecipare,
senza mia intenzione,
a loro sfida paradossale
fra poeti, scrittori, pittori, super
attori, avvocati e finanziatori
di cultura letteraria
senza chiara statutaria.

In particolare con la poesia più
astrusa e citazionaria, in più
di dieci lingue quasi morte
e contorte per mala sorte,
col romanzo più allusivo,
compulsivo e iterativo,
tutto introspettivo.

Mi son sentito proprio a
disagio e per i miei gusti
represso e mogio con quella
grafica paradannunziana
e mortuaria, tristanzuola
e ben poco gradevole, di
stile proprio malagevole.

M’è sembrato tutt’un sussiego
di gusto abbecedario e/o
combinatorio, per stupir gli
astanti con gioco salottiero
ma anche poco veritiero…

Mi son chiesto l’ubi consistam
e non l’ho trovato, se non nella
vanità di tutto il loro creato.

Marco Maria Eller Vainicher
(24 ottobre 2004)