ROSELLA, SARAI FORSE LA MIA BELLA?
Rosellina di campo appena carezzata
con fresco empito di mie parole, ma
quasi nemmeno sfiorata se non con
mia emozione appena trattenuta…
Appena prima ascoltata e poi appena guardata,
Rosella inaspettata che compunta e riservata
ti sei rivolta a me così ingentilita da tua naturale
dolcezza di modi e di sguardo dritto come un dardo
nei tuoi occhi chiari e penetranti e così pensanti.
Anima gentile di gran delicatezza,
dopo averti per caso presentita, ho
potuto vederti tutta in fiore nel tuo
splendore di giovane donna che
mai mi sarei attesa così graziosa
e di attenzione così pronta e preziosa
per mia terapia ahinoi dolorosa
che può mandarmi in fin di vita
per me ora, grazie a te, così generosa
ma a lunghi tratti troppo tediosa.
Rosella che fiorisci su quella mia terra
sovente inaridita da infausti fuochi
di passione vuoi politica vuoi amorosa
e mi appari così affettuosa, così pronta
ad essere anche con me super generosa
nella tua beltà profumata d’essenza di bontà.
Certo io ti vedo come un fiore d’improvviso
in me sbocciato, una gemma del creato con quelle
tue fattezze così aggraziate su uno stelo tanto
slanciato e le tue mani trasformate in petali
affusolati da me con le labbra appena avvicinati.
Rosella bella io oso invocare per noi la
inattesa felicità che già ci ha donato
il nostro incontro di necessità.
Chissà se ciò ancora sarà, ma già per un
eterno attimo la mia dichiarazione d’amore
per il dono di reciproca gioia m’ha permesso
d’esprimere in baldanza la realizzata esultanza
d’un trovarsi senza cercarsi, come per me è
questa poesia che tu sei riuscita a ispirarmi
e dunque con la tua persona a concedermi.
Grazie Rosella per avermi permesso di
lasciare traccia indelebile di commozione
tanto sincera quanto vera da te suscitata.
Grazie mio fiore che mai vorrei cogliere
per sempre vivo serbarlo nel mio mondo
fantastico, nel mio Eden sublime, ove il suo
stesso esistere per me è nel rinascere quotidiano
di pensiero primigenio che sempre si rinnovella,
mia Rosa novella, soave Rosella.
Per te forse potrei mutarmi in fiore
che risboccia nel tuo soffio vitale
e ti carezza nel vento della creazione
di nuovo giardino delle delizie
per formare un piccolo bouquet
ove potremmo scoprirci per sempre io e te…
Marco Maria Eller Vainicher
(Agosto 2005) |