QUELL’ALE DISPETTOSA

Non merita nulla la pulzella che
subito scompare quando chi scrive
in sua presenza compare. O è per
timidezza virginale, per pudicizia
subliminale e non per maleducazione
che mi fa apparire del tutto irrilevante
per lei quanto di poetico ho da offrirle?

Difficile svelare il mistero che tanto
m’intriga, ma quelle apparizioni-sparizioni
serbano un loro fascino da gatto di Alice
nel paese delle meraviglie e per me sanno
di favola con una fatina dispettosa la quale
ben sa che “nell’amore (poetico!) vince
chi fugge” (e non chi insegue.)

Rimarrà un’icona di mia fantasia o più non
me ne curerò? Non so, ma per me sempre in
fantasia mia follettina fatina rimarrà, quale
di Peter Pan campanellino, quell’Ale là.

Marco Maria Eller Vainicher
(26/07/08)