OLGA DI PIETROBURGO

È una sera gelida, quasi nordica,
nel ristorantino d’Angelino due
sgallettate natalizie addobbatrici
fanno aprire le porte automatiche
e così mi ribello chiedendo il conto
per andarmene…

Appena uscito, ragazza di belle fattezze
d’un biondo lucente numinoso si
sofferma a guardar dentro quel locale
che bello le sembra, mentre io le
suggerisco che è ben poco caro.

Così lei entra per chiedere il bigliettino
ed io ho il tempo d’intavolare amena
conversazione, ché veneta credo esser
mentre russa è e proprio di San Pietroburgo
e m’entusiasma sua cultura e la luminosità
di suo sguardo.

Quante cose condividiamo, quanto possiamo
ancora condividerne sol che ella voglia, me
entusiasta di tanto delizioso incontro!  
È “froufrou”!    

Marco Maria Eller Vainicher
(11/12/2012)