MIRIAM!

Sei stata l’apparizione più sublime
ch’io potessi concepire: era una mattina
di mercatino a Bonassola, quel 16 giugno
di fine quinquennio di terzo millennio ed era
la prima mattina che ritrascorrevo nel
mio paesino di mare, dopo cinque decenni.

Ero seduto al caffè del Lungomare, avevo
appena parlato per telefono con una mia
amica carissima e d’un tratto, quasi
stropicciandomi gli occhi ho visto una
madonna, la Madonna, velata di rosa,
con quel bellissimo ‘chador’ rosa che le
fasciava il viso così perfettamente ovale, con
quegli occhi grandi grandi e sbarazzini, quel
sorriso fresco e pieno di vita… Mai avrei
immaginato che potevi essere appena all’
inizio di tua adolescenza, mai, e credimi:
pensavo tu avessi almeno vent’anni…

Un ciuffo scuro scuro sulla fronte alta e spaziosa
si permetteva d’uscire dal tuo velo e di dare un’aria
ancora più sensuale a quella tua figurina d’amore
che sembrava uscita dal più bello dei quadri
rinascimentali, insieme di Duccio, di Martini, fino
a Botticelli: ed io venivo subito rapito dalla tua
avvenenza, così scattavo immantinente e ti chiedevo
di quei pantaloni azzurri che ora indosso e che tu,
con le tue mani svelte, eleganti, affusolate mi porgevi
decisa: “Ma sei di qui? Parli ligure…”, ti chiedevo.
“No, no, sono di Casablanca…” mi rispondevi
immantinente con quel tuo fare sensuale, così
femmineo, così civettuolo, così avvolgente…

Il parlarti, il guardarti mi dava un’energia e
una gioia uniche, tu con me sognante, e mi
sentivo euforico, ispirato, amante della vita
che mi aveva donato quell’occasione irripetibile…
Ed ecco comparire tuo fratello, che pensavo
poter essere il tuo uomo, mentre lui con un
geniale sorriso di complicità subito mi
rassicurava: “No, sono suo fratello Simo!”

Aveva subito capito che a che fare aveva
con un poeta, con un sincero artista,
ammiratore di sua sorella che subito
entrava in confidenza come se ci fossimo
da sempre conosciuti, ed in qualche senso
era proprio così: tutto sapeva così di intimo
e profondo, di magico, di stupefacente…

La conversazione proseguiva naturale ed affettuosa:
avrei voluto fare un bagno con voi nel mio mare,
ma voi dovevate tornare a Sarzana, il cammino
non era brevissimo, purtroppo… (Ed io pensavo
alla meraviglia di quei grandi occhi in trasparenza.)

“Ci sono le flore di fondo marino in quegli
occhi di perla nera che nascondono il corallo
bianco. È per la bellezza delle tue iridi e del
taglio dei tuoi occhi che impazzisco d’amore
spirituale e tuttavia sensuale!”

(La posso vedere per caso da dietro una pianta
col suo visino verso l’alto rivolto ed è forse
superiore alla Laetitia Casta nella sua castità!)

I colori del mare di Bonassola, ove poi mi sono
lanciato, sono i colori in trasparenza degli occhi
di Miriam, la dolce bimba che m’ha guardato
curiosa ed io in loro mi sono tuffato e mi rituffo
ogni volta che il bagno nel mio mare posso fare
per a lei sempre ritornare, musa da amare.

 

 

UN’APPARIZIONE         

Un’apparizione
di madonna rosa:    
è Miriam mia mistica
sposa di Bonassola
che sguardo mio consola
in grand’occhi suoi
di mare mio…
Viene da Casablanca
la ‘superfavolosa’ che
per me sempre sarà!
E felicità mi darà.

Marco Maria Eller Vainicher
(giugno 2005)