MARINA E IL BACIO

È una mattina di mercatino:
quello che un tempo il martedì
invadeva le stradine di San Felice
al Circeo.

Il primo banco mostra formaggi e
salumi ben appetitosi e pieni di profumi.
Non resisto ad assaggiare la testina
da noi toscani chiamata soprassata
che non gustavo da anni e anni.

Quanto è saporita e saporosa, quanto
morbidosa che ti si scioglie in bocca,
eppure sai che potrebbe accorciarti
la vita con tutto il suo grasso dentro
al buon sapore, ma nel tempo possibile
causa di coccolone!

Così mi metto a parlare, oltreché con
Antonio il tentatore, con Marina la
divina dispensatrice di mozzarelline,
pecorini di grotta e tante delizie,
accompagnate dai suoi gran begli
occhi così magicamente espressivi.

È il ritratto della salute la Marina
distributrice di buon cibo, quasi
dea dell’abbondanza e della
prosperità, “mater matuta”, dea
Roma in origine di borgata
Morena e ora a Sabaudia per
amore del mare…

Come vorrei conoscere sì gran
bella mora corteggiata dal più
maturo collaboratore Antonio,
poeta d’animo, che tanto ritrova
il suo spirito, il mio spirito, il nostro
spirito nelle frasi che pronuncio
e prima penso per la nostra Marina
nata nei pesci dov’è la mia luna…

Marina attrae l’energia di entrambi e
crea un campo magnetico che sempre
più la emoziona, come me ora davanti
a questo mare sereno che assiste a mia
scrittura su mia sognante evocante,
quasi mi volesse accogliere come una
marina grande nel proprio fantastico seno.

So solo che sono stato preso dal sonno
dopo un così intenso scambio arcipoetico
e che, regalate ad ambedue le massime
che mi venivano alla mente dal cuore,
ho baciato la profumatissima e morbidissima
mano di Marina che mi ha ricambiato
lanciandomi un bacio nella sua semplice
schiettezza di fiore carnoso pieno di
profumata bellezza e sentimento, tale
da meritare una lunga vita felice.

Marco Maria Eller Vainicher
(12/06/2007)