ISABELLA, BELLA

Lieta sorpresa
d’anima mia rappresa,
scoprire l’esistenza
d’un’Isabella così bella
e dal nome di regina, che
un nuovo mondo permise
di svelare per mare all’ispano
marinaio genoano.

È sì dolce e gentile
per mia sincerità virile
verso sua non solo
estetica figura,
ma d’anima profonda,
tuttavia gioconda di
penetrante sorriso
che le prende tutto il viso. 

Trovarsi per via casuale
in luogo di sanità mentale
e incontrare fanciulla signora
che, alla buon’ora, ti conosce
e ti rapisce lo sguardo per
forza d’attrazione e di super
evoluzione di femminea bellezza
carezzevole e comprensiva
e di trasporto naturale per
la gioia non occasionale,
è spinta di vita universale.

Dai biondi capelli belli,
e lisci anche quelli, come
immagino intoccata sua
pelle di rosa incarnata che
le cinge vellutata ogni forma
di suo corpo ben modellato
e dalla grazia accarezzato,
agli occhi di mare che
interrogativi ti guardano
e ti rapiscono affettuosi
e quasi voluttuosi, al
flessuoso portamento di
femminea seduzione, fino
alla evoluzione in spirito
della sua sì armonica persona
che agli angeli custodi
vorrei unire e assimilare,
per l’inesauribile bisogno
di sempre cullarci in sogno.

M’immagino, oltre la carezza
del languido sguardo, un suo
possibile affettuoso pensiero
del quale mi sento sì prigioniero
e gioisco di tanto scambio
d’amorosi e preziosi sensi poi
scoprendo che, proprio in questo dì
e a maggior sopresa, sono stato
impalmato di artistica missione
in quel di Liguria, così legata a
mia Toscana, per marina goduria
di poetica composizione,
grazie a tanta ispirazione
d’infantile evocazione
d’atavica permanenza
sulle spiagge più amate
e di salmastro assolate.

 

Ciao Isabella bella,
portatrice di buona novella!

Marco Maria Eller Vainicher

(09/02/2007)