SERENAZZURRA     

Ardono d’aurora le spoglie
essenze senza foglie
su Gianicolo, colle ondulante
per mio sguardo già scrutante
il pendio declinante e ascendente,
nel fuoco di primo sole nascente
accolto da tanto natural incavo
come dorato crogiol pravo.

E lassù s’arrosa il cielo slavato di
corallini cammei vag’annuvolanti.
Ora la vista è accecata da forza
d’astro bambino ma adamantino
in terso nitore quas'invernale.

Il sereno d’azzurrincielo
traspare purissimo per
SerenAzzurra giornata e
m’immagino mie bimbe
gemelle farsi sì grandicelle,
da cercare d’amare
anche questo loro poeta
che da solo si sentirà
senza vera meta…
perché sempre danzante
sull’orlo del baratro di
sua assatanante e deprimente
mancanza d’amore.

Marco Maria Eller Vainicher

 

(16/12/2007)