ALL’APPARITA
Sono in un’aria pungente che adoro
e odoro l’erba mentre il sole arriva
da Cetona e sviola, rende viola il verde
intenso di massimo e superbo terreno
placido che svirgola, ondula, svaria lo
sguardo superato solo da profumo di
essenze e forre e lecceti che digradano
contro Val di Chiana e di Tevere e contro
Toscana e Umbria e Lazio, da nord a sud
simbiotici e a tratti specifici.
È scrivere sulle note di Julia che travalica
Apulia per arrivare al mare di note e
arcinote volontà di suonare, mentre i
bimbi affermano il loro essere gridando
a perdifiato e svegliando il più assonnato.
Di là si suona col canto armonico ed io
preferisco cercare di comporre nel
proporre la quintessenza d’ebrezza di
canti d’uccelli, sempre quelli, sublimi
ed opimi.
L’Apparita è forse Loredana la siciliana
di Catania dalla maschera tolemaica con
labbra catalana, o la figlia d’Edoardo così
gagliardo nel concepire una creatura tanto
dotata di premura?
Il gallo canta in questo primo pomeriggio
e il vento spira forte, mentre rintocca gaia
l’eco di campana in aia. Mi chiedo allora
chi compose questo paesaggio a dolce
strapiombo che non sopporta il rombo
di motore da corridore.
È preferibile giocare con lo sguardo sui
pergolati, sui pozzi, sui selciati di cotto
e di stracotto o godere naturale di gran
compagnia super animale, quali sono i
gruppi d’amici appena incontrati, non
appena ritrovati per qualche interesse
comune necessariamente immune da
seria conoscenza di profonda coscienza.
La freschezza del momento di primaveril
stagione mi risveglia dall’addormentamento
della post-prandiale ricerca di calma e
isolamento.
Ricordo così che oltre quel profilo di montagna
sta l’Amiata sornione: dalle crete senesi composi
poema epico di centr’Italia, come in questa “enclave”
ammiraglia che la nostra vista cinge a tenaglia e ci dà
con un salto della quaglia la dimensione di continentale
faglia che può scuoterci, accidenti, per l’Europa a
venticinque sovente in guerra coinvolta e stravolta.
‘A Françoise pour son lieu’ !
Marco Maria Eller Vainicher
(02/05/2004) |