ORIENTE AI VATICANI

La volontà di conoscere il museo etrusco del
Vaticano m’aveva portato a tutto superare,
dopo forte delusione e frustrazione per sua
non annunciata chiusura in quella giornata
sfortunata… Così ero riuscito, superando la
litigata con gli untuosi addetti alla sorveglianza
in mattanza di desideri dei visitatori, a ritornare
per finalmente visitare sale e tesori belli a
fortiori. Un poco stanco a metà circa della visita
m’accovaccio su una bella panca e scopro, a
mano sinistra, che due ragazze orientali si
riposano su un’ampia ed elegante tavola di
chiaro rovere ovale in jugendstil, contornata
dalla vista di Roma ai piedi di un’agile scala
elicoidale che porta a magnifiche sale
conservanti antefisse e personaggi in terracotta
di metafisica forza, così come teche di straordinari
gioielli che fanno riflettere sull’eternità dell’arte
orafa, fra le più antiche del mondo. Jin mi ha
colpito per il suo modo di star seduta, come un
piccolo Buddha accovacciato con le gambe conserte
nella posizione del loto ancestralmente naturale,
quasi ‘danzerina’ riposante, grazie all’ampiezza
della base che la sorregge. Ella gioca con i boccoli
della sua affascinante capigliatura ampia e
ricciuta, come fitto boschetto che le incornicia
il volto intenso e un po’ magico, quale quello
magnetico delle antefisse etrusche. Uno sguardo,
un incrociarsi degli sguardi in lei appena civettuolo,
così una forza vitale e superiore mi spinge a
rivolgerle la parola appena in italiano, poi subito
nel mio inglese così profondamente conosciuto
e pensato… Trovo immantinente un’intesa insperata
fra le sue crinoline della gonna plissettata e di nuovo
posso dire che non c’è più nulla di metafisico
che non in quel fisico vivente e accogliente di
persona mai apparentemente conosciuta ma
sempre esotericamente in me presente. È la
bellezza creaturale, non banale, la sua
particolarità femminile universale che mi rende
così seducente e soddisfacente con lei parlare, la
Jin superlativa perché finemente giuliva di con
lei saper dire, mentre l’amica timidissima Mina
proprio il nome della nostra più celebre cantante
porta. In coincidenza gentile, tanto che la passione
per il musical emergerà quasi in serata potessimo
vederne uno, che già avevo intenzione di seguire.
Jin del segno zodiacale ora corrente, nata nel 1984,
mi farà a lungo narrare così da scoprire, che a
Firenze, mia città natale, saranno già domani a
visitare, quasi fossero due care sorelline a voler
i miei luoghi di nascita un poco conoscere…
Ci diremmo di cose profondissime e preziosissime,
riguardanti le nostre sfere affettive, e crederà che
io abbia una bimba di otto anni, mentre lei una
sorella più grande… Una postura, un verso, la
bellezza e l’originalità di una capigliatura, quasi
una scultura di speciale finezza e cura, mi doneranno
una insperata comunicazione entusiasmata e giammai
ripetuta, perché non perduta nella singolarità di
questa imperitura icastica scrittura, in poetica
fissura pura.

Marco Maria Eller Vainicher
(14 luglio 2008)