“OCCHI BELLI”

Occhi color mare di Budelli o di Rodi
fin’ a Milo in quelli di favola tutt’e tre
tuffate da mio palpito silente, rimirante
tuo fin viso di gioia intriso dalle fossette
sorridenti che gli spacchi di Fontana
sulla vertigine dell’abisso di tela arcana
sembrano meri atti d’artigianato verso
l’opera di tua così incantante e perturbante natura.

Il tuo nome è Giulia come quello di
tua mamma è Teresa e prima era Lola
da sua mamma polacca ricevuto.

Siete forse le vere perle del Tigullio
quando in vostro sguardo sublime
fondete la trasparenza d’acqua marina
di Bonassola col colore di sua superficie
nell’assolato misterioso pomeridiano
che svapora in foschie cilestrine di mondo
d’Olandese Volante o dell’Isola che non c’è…

È molcente di buon carattere temperante
la vostra femminea postura in offerta
di focacce, dolcetti e saporiti panetti.

C’è un’atmosfera elettrica in vostra
focacceria di odori e sapori liguri antichi
e gli avventori aprono i propri cuori ai
vostri buonumori in semplici sentori.

Lieto sono d’avervi incontrate come
quel mio amico di vicino Verona che
a ogni baretto si celebrava un “Bianchetto”
ed era giulivo in tanto gustare di paglierina
ambrosia senza possibile sosia…

Così voi siete inconfondibili in umor acqueo
che vorrei anche per me sempre limpido e trasparente
su riso di madre così affabile e convincente e su
bocca di figlia per profilo così carnosa e accogliente
da rendere il suo arcuato nasino all’in su un vero
unico complemento a tanto elevato turbamento.

V’ho confessato in mezzo alle portate velocemente
dispensate di mio “penchant” indirizzato
da vostra geniale ammiratrice di Levanto
biologa fattrice per biancheria dispensatrice.

E son qui a scrivere in un piccolo aranceto
a volta, con Jacopo il delizioso duenne
giocante, ometto in trono sentenziante
dallo sguardo balenante imperioso,
né m’è dato sapere qual meraviglia
sarà mia fugace ma rapace serata marina.

Marco Maria Eller Vainicher

(Bonassola, sera del 17 giugno 2005,
poi rivista il 22, fra primavera ed estate.)