LE POMPIERINE E LE BALLERINE  

Il lungo corridoio tappezzato di legno pregiato
per arrivare al teatro studio dell’auditorio di
Piano è quasi deserto: va in scena un’esibizione
di alcuni gruppi fra loro in concorso per un
premio di danza e la più cara amica di mia
figlia è fra “les danseuses”, ma oramai si sta
per cominciare e fra parenti, amici e amici
degli amici la sala sarà certo stracolma!

Svoltato l’angolo per entrare nel piccolo vestibolo,
eccomi apparire, quasi fossero due angiolotti,
Antonella e Laura: le due atletiche e slanciate ragazze
paraventenni, una bionda e l’altra bruna, indossano
la leggera divisa con strisce fosforescenti alle
estremità di braccia e gambe dei vigili del fuoco.

Guardando negli occhi la più appariscente, che
per prima m’appare alla vista, subito le domando:
“Chi è meglio, le pompierine o le ballerine?”
“Naturalmente le pompierine!”. È l’immediata
risposta. E così scopro, in diretto raffronto, che
l’arte di spegnere il fuoco e di salvare gli umani
dalle calamità è forse ancora superiore a quella
di far muovere in eleganza il proprio corpo per
esprimere in poesia i più diversi stati d’animo,
vieppiù sostenuti dalla musica e dalla danza.

Occorre essere altrettanto prestanti fisicamente,
ma ben più audaci e determinate nelle situazioni
più imprevedibili. Se dopo musica e poesia la
danza è l’arte più totale, quella di salvare ‘umane
vitae’ è forse la più fatale e certo la più essenziale.

Così velocemente pensando, scoprirò in un attimo la
trasparente bellezza dello sguardo cilestrino di Laura,
dai castani capelli lisci e lunghi come quelli d’Antonella,
però loro di biondo oro appena uscito dalla fusione, e le
immaginerò danzanti su quel palcoscenico che dall’entrata
sbircerò con lo spettacolo già iniziato e le sedie tutte occupate.

Certo, intervenire a spegnere il fuoco o a raccogliere
gli alluvionati e gli sventati, come me che finii in mare
con un grande agricolo mezzo fuoristrada procuratomi da
un anglo coltivatore, correndo lungo la linea di battigia,
può essere come una prestazione di super atletica danza se
un argano, dagli altalenanti movimenti ritmati, può quasi
esser messo a paragone con uno strumento musicale nel
continuo sciabordio del mare, che sempre pulsa e ripulsa
verso la riva, ridonandoci così la sensazione auditiva e
olfattiva che la natura è sempre viva.

Marco Maria Eller Vainicher (14 febbraio 2008)