LA SERA DI MALVINA
È per me come bambagia Bonassola e
m’accoglie serena, qual figlia/mamma
sublime in speciale serata tranquilla d’
evocazione in affezione unica. Purtroppo
qualcosa mi disturba per pura coincidenza
in strafottenza, come se mai fosse possibile
avere perfetta corrispondenza, ed ecco i
pompieri pompisti che attirano gli svariati
turisti: sembra che sia impossibile stare
tranquilli per scrivere imbelli di propri
bei ricordi di circa mezzo secolo fa.
C’è in verità l’attualità e così un povero capro
espiatorio è stato scoperto morto, restituito
dal mare sulla spiaggia notturna, un po’
come l’agnello sacrificale che mi sembra di
rappresentare. Con tutto l’orrore dell’inter-
ruzione anti sapienziale dal telefonino super
esponenziale, riesco tuttavia ad accorgermi
della morbidezza di tanta dolcezza nei tanti
colori delle case pastello che la Boemia delle
favole mi rendono associabile. Un dolce
labrador, da Bonus nomato, si fa carezzare
strabiliato e così riesco a un po’ d’affetto dare
per sperare d’andare a mare con le lampare
e dai pescatori affettuosa ospitalità ricevere.
Marco Maria Eller Vainicher
(16 giugno 2005) |