LA GRAVITAZIONE UNIVERSALE                
NELL’ ELETTROMAGNETISMO
(Massa-Energia verso Volume-Dimensione)

 (Sulla inesistente esistenza di Dio, alias
sulla inconoscibilità dell’ipotetico Creatore,
generatore della Cosmogonia.)

Il peso di ogni massa è proprio un peso
per la nostra coscienza-conoscenza e
a maggior ragione il suo peso specifico...
Come può essere stato infinito, quel
peso, ma oggi quasi inconcepibile per
noi, se alla nascita dell’Universo il
Tutto era di volume infinitesimo o
massimamente piccolo, perciò di massa
infinita; quando oggidì l’Universo ci
appare infinitamente grande in volume e
quasi incommensurabile, poiché sconfinato
ed ancor più in accelerata espansione?

È indubbio che nella rappresentazione
della “Big Science” l’infinitamente grande
funzioni come l’infinitamente piccolo, così
come il viceversa. Ma il volume-dimensione
non è il peso che è governato dalla gravitazione
universale, nella quale è l’energetica massa
(magnetica) che genera l’attrazione fra i
(celesti o cosmici) corpi fisici.

Dove sta allora la metafisica, la nozione del
divino creatore-generatore, se non nella
inconoscibilità del perché tutto è mosso e
ordinato dall’universale gravitazione, legata
a peso e distanza spazio-temporale fra le
masse? È il fascino del mistero, meglio
del fallace ragionamento in circolo che
arriva a presupporre le sue conclusioni.

Che qui si fondi e così si ‘fusi’
(il fondarsi verso il fondersi)
la religione con la(umana) scienza,
l’inconoscibile col conoscibile,
il mistero con la meccanica (celeste),
il credere col cercare, è forse
nel segreto dei nostri neuroni.
Noi siamo esseri umani in quanto frutto
di una darwiniana selezione/evoluzione
che è basata comunque su biologia
fisico-chimica. Come non ammettere
la ‘agnosia’ o inconoscibilità del divino,
sebbene per fede negata dalle varie
religioni rivelate perciò così affermate?

Ma la gravitazione universale chi mai
potrà spiegarla nelle sue estreme (e
anche ordinarie, banali) conseguenze?
Così come appare inspiegabile l’enorme
volume con una massa quasi insignificante
dell’attuale Universo (da cui l’invenzione di
materia ed energia oscure), sebbene al
suo inizio - alias dello spaziotempo (o
tempospazio), sia quantico, sia relativo –
sarebbe stato costituito da una massa di
enorme densità in un volume ridottissimo.
Qui sembra stare il ‘busillis’ che nessuno potrà
mai risolvere, se non per fede rivelata, quindi
per credo ad un dogma obbediente, dunque
combattente (Credere, Obbedire, Combattere!)         
(MAI, direi…)

Marco Maria Eller Vainicher (14/03/2021)