L’ALBA DI VATLUNA
L’origine del tempo terrestre ebbe luogo
dalla luce offuscata d’un’alba di mistero
ove le nubi nascondevano la forza del sole
di turno, nella meravigliosa imperfezione
di una vita nascente, di un universo sé
generante fra le placide valli cosmiche d’uno
spazio senza limiti, se non di percezione.
Afferro saturo di metafisica atmosfera
l’attimo placido albeggiante ma inquietante
in questa deserta stazioncina così prossima
a mia prescelta magione parafiorentina, col
treno dell’annunciante che proprio da Grosseto
arriva, cioè da luogo di misteriosa Vatluna,
antica lunatica, e che mi porterà a Termini
sulla via per la mia Firenze e così la bruciante
etruscante arriva nuovamente alla mia mente
di cuore.
Due intere giornate e più sono poi trascorse
per coincidenze protese e inattese finché ora,
che alla sua figura ripensando mi rivolgo,
m’impegno a ritrovare quella vista offuscata
dopo aver scoperto nuovi guai oculari che
indietro mi riportano a stati di psiche infragilita,
tuttavia accennati anche alla mia quasi musa
che sembra un poco sottrarsi, quando io la cerco,
forse per farsi ricercare?
Sento volontà di comunicare e circostanze
ostacolanti i nostri più immediati contatti:
che nel nostro caso la vita sia fatta di
assurdi contrattempi?
Marco Maria Eller Vainicher
(02/06/07)
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