IL SOGNO DI UN MATTINO

Forse già Arianna è da mia vita sfuggita
dopo che una giornata così magico-dorata
è stata insieme passata?

Era in una tarda mattinata che potei vedere
l’ineffabile presenza di quel volto d’amena
camena e di sua prorompente fisicità
avvolgente, fantastica dolcezza avvenente.

Così ieri, dal mare di Moravia lo scrittore
rientrato e di Shuaa di Nazareth evocato,
mi reco affascinato ad ascoltare conferenza
sui suoni di natura e d’umanità per ritrovare
la lingua Shuar mentre « à mes côtés » una
bella e gentile signora bionda di nome Daniela
m’accoglie quasi dormiente e sorridente come
se ‘né di veglia né di sonno’ fosse fatta la mia vita.

È ben discreta quella schermentesì di francese
insegnante e subito avrà mio sito per poter di
me leggere e forse corrispondere. Ciò mentre
della valle delle Camene io parlerò come
annullamento di nostra memoria incantante,
mentre distruggiamo in contemporanea il
mondo incantato dei primigeni di tutto il
mondo.

Così ci penso e canto l’incanto dell’amore
a tutte le ore, cercando e sempre ricordando
colei che possa impalmare mio desiderio
poietico rigenerandolo, sempre rigenerandolo
e così ricreando lo spirito fatato di questo
Marco d’umanità privato insieme a tutto
il creato di questa Terra, che è dalla
occidentalizzazione oramai inglobata.

Ciò finché, è questo il mio sogno mattutino
che genera la prima albeggiante idea, le superbe
contraddizioni del fottuto potere di capitale
impregnato non scoppieranno per cancellare
quest’ordine miserabile e tutto nell’amore di
pace ricomincierà da capo!

Marco Maria Eller Vainicher
(17/04/2007)