CHI SEMINA RACCOGLIERÀ?!
(Sì, per illuminazione d’arte)

Per inusitata agnizione ho ritrovato luogo
marino ove il Tao concepii, ove mia poesia
fu rigenerata nemmai degenerata in nazistica
eugenetica della quale da germano allievo
di Mengele (del quale ora rivedo gli occhi
esaltati) fui (me povero decenne) brutalmente
impressionato e da cavia sperimentato.

È una calda sera di luglio in quel di Circeo
me molcente, con bimb’AnnAndrea
raggiunti più tardi del mezzogiorno, poiché
incontro magico ho potuto realizzare
con meravigliosa signora della mia Genova
da polizia umiliata e di mia mamma quasi
genitrice. Ciò grazie a sua bimba dall’insolito
‘capoccinone’ pari al mio ma ancora in
carrozzino e mai me sguardante, perché
prima in suoi pensieri assorta e poi quasi
rapita, per mia superlativa voce da basso
baritono ascoltata, quasi fossi un domineddio
in cinematografico video invisibile, ma da
Giove tonante e rimbombante.

Conversazione con sua/mia mamma di
bellezza bionda: tutto m’affascina e in unisono
con le armonie stellari mi fa sentire, in scintillante
scilinguagnolo anche per me incantante, oltre
che per la rapita signora che quasi con me fuggir
vorrebbe e certo presto me riveder. “Qual è il suo
bagno?” “È stato un gran piacere poter con lei
passare sì felice narrazione e riflessione, mentre
alla stazione dei vari pullman o navette di fronte
al caffè ristorante son attendente”.

Miei nipoti in video rapiti troverò, e per loro
ero venuto, senz’alcun segno d’affetto né di
rispetto: quanto mal educati son e quante
ferite mi riaprono, perfino col taglio di una
mano quando scatoletta in distrazione
d’Andrea aprirò. Non come quell’Alessandra,
che da flautista mi suonò per compensare stupido
abbandono di figlia-madre, ora me respingenti
acché io m’arrangi nella notte, quando non dovrei
luce guardare per fisica maculopatia oculare.

E sì che destino m’ha ricondotto a quel luogo
di tanta poesia tutta mia, con chi nuova luce
m’ha regalato per mia voce in confessato di
scrittura allietato.

È commovente sentir la risacca che mare a
terra unisce e Tao rinverdisce per al cielo
riuscire a condurmi, ma qui sulla terra senza
necessità di a morte fisica addurmi.

Nel momento d’eterno amore apprendo d’esser
dal cielo amato e reso beato, anche se gli umani
a maniaco depressivo mi ridussero e ora dovrei
morire chissà se per rivivere o definitivamente
perire?

Sento il bell’odore di macchia mediterranea
insieme al sapore del mare e mi beo di tanta
grazia di natura in piacevole frescura. Là sul
fondo buio vaghe luci in lunga fila appaiono
e un intermittente faro forse orrenda centrale
nucleare segnala, con me che a Hiroshima presto
dovrei andare per Einstein smentire e/o pietire,
benché in sconfinata bufala a sua pseudo
intelligenza rimasi associato, in quanto ottenne
testato e poi internazional terrorista definito da
ben tre (un, due e tre) servizi segreti d’altrettante
nazioni, a detta di ufficial polizia d’italo stato
dichiarato in caserma di Civitavecchia.

Che stupidata! Ma che privilegio esser perseguitato
da idiota gente che sa solo come si mente alla mente
della gente.

Marco Maria Eller Vainicher
(19 luglio 2013)