ALLO CHALET “DA FONTANA”

Ma sì, forse è aperto quel
luogo avito di via San Leonardo.

Abbiamo appena visitato
le spoglie dei nostri genitori
in quel delle Porte Sante
nel dì di Venerdì Santo...
E anche ci siam presi con
mia sorella bella per
la ‘scorbuticaggine’ d’un
monaco olivetano che con
fare poco urbano s’è quasi
adombrato e in modo sgarbato,
volend’io sapere dell’antico fioraio
l’orario d’apertura e di chiusura,
per omaggio floreale poter lasciare
sulla tomba dei miei Max e
Gabri, tutti e due per noi sì bravi.

Lo Chalet era luogo di ritrovo
nei tempi adolescenziali di mio
amore per quella Susanna nella
vicina Erta Canina sua vita vivente.
Quanta densità di ricordi,
quanta ricerca dei tempi
creduti perduti e ora ritrovati!

Prima un’intensa Claudia dallo sguardo
di femminea profondità, poi la florida
bellezza di quella ventenne Ludovica
dalle fossette amorose che proprio la
mamma di Susanna ramemmora e mia
gioventù assoluta mi ridona in suo
freschissimo fare, da sempre coniugare
in permanente impermanenza del tempo
in mia mente inesistente. Sarà lei che,
schermendosi con la discrezione d’un’alta
musa imperitura, mi porgerà il cibo più
delizioso che, per sua grazia, diverrà anche
grazioso e con mia sorella di mutua soddisfazione.

In luogo d’arte e musica, affacciato su suo
giardino prezioso in aprica valle digradante
e d’olivi lussureggiante, potremo gustarci
ore delicate e di vera poesia, che via via
s’arricchiranno di nuovi personaggi e
paesaggi incantanti e or in poesia centellinanti.

La ‘dame autrichienne’ di psicanalitica
educazione, l’agronomo curante il
giardino di casa Rosai, lo Chef che il
mio nome porta ed anche il regista che
a quel sito redivivo è addetto (già, qual
dj delegato) riescono in mia memoria a
rilanciarsi e ad essa riallacciarsi, dopo
decenni per me oscuri; direi a ricongiungere
in moto circolare loro origine d’accoglienza
primigenia, della quale io goder potei ed
oggi a sorpresa riesco a rigioirne vivendoli
in rara intesa.

Che dir di tanta grazia? È l’enorme,
profonda leggerezza di mia memoria
che dà rinnovata forza a mia vicenda
antica, dunque sempre nuova! 

Marco Maria Eller Vainicher
(03/04/2015)